Napoli – ieri a Palazzo Zevallos c’è stata la presentazione del volume Il Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi.
La carità tra fede, arte e storia (1740-1890), a cura di Almerinda Di Benedetto. Finanziato dalla Fondazione San Giuseppe dei Nudi, presieduta da Ugo de Flaviis, il volume è frutto di un lungo e complesso lavoro a piu mani che ha visto coinvolti numerosi studiosi tra storici, storici dell’arte e dell’architettura, antropologi e musicologi che hanno ricostruito la storia della prestigiosa istituzione, fondata nel 1740 sotto l’egida di Carlo di Borbone. L’obiettivo è stato quello di ripercorrere centocinquanta anni di vita del pio sodalizio, come chiarisce la curatrice, docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, e consulente per il patrimonio storico artistico della Fondazione, tenendo conto che, dopo un secolo e mezzo di attività e splendore l’Ente ha attraversato, nella seconda metà del Novecento, una lunga fase di difficoltà, con inevitabili ricadute sul patrimonio e la sua conservazione. Patrimonio che vanta una ricca collezione di dipinti, sculture, oggetti di arte sacra e antiche reliquie e un prezioso Archivio ancora poco studiato. Tra i fondi documentali di maggiore rilievo è certamente quello musicale, costituito da manoscritti di opere per lo più inedite, composte da alcuni dei rappresentanti dell’antica e gloriosa Scuola Musicale Napoletana.
Basti ricordare Giovanni Paisiello, chiamato come maestro straordinario di Cappella nel 1801, che i Confratelli accolsero con un privilegio pari a quello da lui accordato alla corte reale. Fulcro della collezione è l’antichissima reliquia rappresentata dal bastone fiorito di San Giuseppe, noto come ‘a mazzarella ‘e san Giuseppe’, oggetto di culto da quasi tre secoli e quintessenza apotropaica della fede cristiana e cattolica. Splendida la collezione di pianete, piviali, borse e veli da calice, che si sono conservati sufficientemente integri nelle stoffe preziose e nei ricami originali, ricca al punto da costituire da sola un nucleo cospicuo e significante del patrimonio. Va ricordato infine che la storia del Real Monte si lega a quella della Chiesa di San Giuseppe dei Nudi, piccolo gioiello tardo barocco nel cuore di Napoli con il prezioso organo settecentesco, e luogo prescelto per il rito della ‘Vestizione dei Nudi’, cerimonia solenne di esercizio di beneficenza che si svolgeva alla presenza del re e del Papa.