CINEMA — “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” cantava un tempo Antonello Venditti e sembra che lo stesso accada non solo con le relazioni, ma anche con il successo di certi film. Ne è un esempio recente quanto sta succedendo con “(500) giorni insieme”, “(500) Days of Summer”, una produzione di cinema indipendente del 2009. Una commedia romantica per anni conosciuta spesso da un pubblico piuttosto di nicchia, dai veri appassionati, che improvvisamente è diventata la nuova base meme di maggiore tendenza nelle ultime settimane. I vari meme scelgono alcuni fotogrammi del lungometraggio. In particolare quello in cui i due protagonisti sono in un negozio di dischi (in copertina). La dicitura cambia ogni volta, ma sempre a sottolineare punti di vista molto diversi tra due persone.
Che questa sia almeno l’occasione per incuriosire eventuali nuovi spettatori e far scoprire il film a un pubblico molto più vasto in quanto, per il suo genere, merita tantissimo. “(500) giorni insieme” è stato diretto da Marc Webb, nel suo debutto come regista dopo essersi in precedenza già occupato della direzione di diversi videoclip musicali. Protagonisti indiscussi della pellicola sono Zooey Deschanel (nel ruolo di Summer/Sole) e Joseph Gordon-Levitt (come Tom). La sceneggiatura fu scritta a quattro mani da Scott Neustadter e Michael H. Weber, soprattutto lasciandosi ispirare da una storia d’amore vissuta dal primo quando era studente universitario nel 2002.
Lo stile del montaggio, invece, è molto singolare e riconoscibile. Innanzitutto la narrazione non segue un ordine lineare. Ogni scena è preceduta da una sorte di cartolina in cui è indicato il numero del giorno (sui 500 condivisi dalla coppia) raccontato. La prospettiva è quella di Tom, ma lo spettatore può di volta in volta ugualmente sentirsi vicino a lui oppure a Sole a seconda della relazione che sta vivendo nella realtà. Come preannunciato, avendo Marc Webb esperienza nella regia di videoclip, scelse di alternare metodi di rappresentazione grafica delle sequenze, congiungendo anche scene in bianco e nero, in sintonia con gli stati d’animo dei personaggi.
Se ci soffermiamo invece finalmente sulla trama, va detto: “(500) giorni insieme” è molto più di una banale commedia romantica. Nel piccolo è un vero e proprio trattato cinematografico sull’amore. La trama, apparentemente semplice, racconta la breve relazione vissuta appunto da Tom e Sole (Summer in Lingua originale). I due vivono tuttavia quella che oggi comunemente verrebbe etichettata come una “situationship”. Condividono un rapporto che non è un’amicizia, ma nemmeno un fidanzamento. Sono una coppia, ma senza esternazione di sentimenti forti e senza una progettualità per il futuro. Una condizione che a Sole sta bene. Tom “se la fa andare bene” perché innamorato, fino a quando la verità dei fatti non dimostra che ha speso del tempo a idealizzare la ragazza e a illudersi da solo.
Una storia in cui un po’ tutti possono ritrovarsi. Magari immedesimandosi in lui o in lei a seconda delle circonstanze. Per questo un film assolutamente da vedere. “(500) giorni insieme” non è assolutamente il solito film d’amore smielato a lieto fine. È una pellicola da guardare quando si è in cerca di nuovi punti di vista oppure con gli amici per confrontarsi dopo sulla tematica. Sconsigliata la visione con il partner perché leggenda metropolitana vuole che il film porti sfortuna alle coppie collaudate. Doppiamente sconsigliata a chi esce da una rottura fresca se non è in cerca di una terapia d’urto forte. In quel caso acrime e fazzoletti assicurati.
Di Valentina Mazzella