RECENSIONE — Non c’è educazione senza amore: la grande lezione che Maria Montessori ha lasciato alla pedagogia può essere sintetizzata in primis con queste brevi parole. Dopodiché è doveroso approfondire l’incredibile eredità dei suoi studi, ancora oggi capaci di aprire lo sguardo. Il film “Maria Montessori — La nouvelle femme” di Léa Todorov, nelle sale dallo scorso 26 settembre, pone molto l’accento su questo aspetto. La pellicola ripercorre la vita della Montessori coniugando episodi del suo privato con alcune tappe fondamentali della sua carriera professionale. Non ne racconta la biografia in maniera lineare come nel 2007 aveva, ad esempio, fatto l’altrettanto notevole miniserie di Gianluca Maria Tavarello “Maria Montessori – Una vita per i bambini”, con Paola Cortellesi come protagonista.
“Maria Montessori — La nouvelle femme” sfrutta un personaggio di finzione, Lili d’Alengy (interpretata da una bravissima Leïla Bekhti), come pretesto per rievocare l’impegno, i sacrifici e la determinazione di Maria Montessori all’inizio del Novecento. Alla celebre pedagogista presta il volto un’eccezionale Jasmine Trinca che si mette in gioco con talento e concentrazione. Un riconoscimento speciale va inoltre alle scenografie e al reparto costume per aver ricreato deliziosamente le atmosfere degli albori del secolo scorso.
“Figlio mio, sono solo tua madre. Ma tu, mio eroe, mio unico amore, tu sei tutto per me. E tutto quello che realizzerò, fino alla mia morte, sarà per te”: una delle frasi più intense del film che si interroga sulla maternità e il suo valore nella vita di una donna. Il tema è profondamente sentito nell’intimo dalla regista che dedica la pellica a sua figlia Sofia, nata neuroatipica. Il metodo Montessori, ricordiamolo, ha del tutto rivoluzionato il mondo della pedagogia e della scuola. Tra le prime donne medico in Italia, Maria Montessori si specializzò in neuropsichiatria. Studiò anatomia di notte perché, in quanto donna, non le era concesso di studiare cadaveri di uomini e soprattutto non in compagnia di colleghi maschi. Solo successivamente divenne la madre della pedagogia scientifica.
L’esperienza umana di Maria Montessori è una storia di perseveranza, di emancipazione femminile. Sicuramente tra le più emblematiche del nostro Paese. Discriminazione di genere in famiglia, nel lavoro e in società. Aborto, maternità, concezione legale del matrimonio, relazioni fra uomo e donna. Temi importanti che hanno riguardato la Montessori da vicino e che il film affronta con elegante delicatezza. “Maria Montessori — La nouvelle femme” si rivela pertanto una squisita occasione per rispolverare una delle figure più rivoluzionarie del XX secolo e i valori più autentici della parità di genere.
Di Valentina Mazzella
