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Monica Bellucci al Festival di Venezia: il doppio standard del pubblico nel giudicare la bellezza di una donna che accetta il tempo che scorre

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VENEZIA — Negli ultimi giorni un notevole numero di star stanno sfilando sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia per l’edizione 2024. Tra i volti famosi anche l’iconica Monica Bellucci che il prossimo 30 settembre compirà 60 anni. Bellissima, con il suo inimitabile portamento da diva. Addosso degli abiti di alta sartoria che ne evidenziano la silhouette dalla vita stretta e le forme generose che l’anno resa celebre come una delle donne più belle del cinema internazionale. Eppure anche Monica Bellucci non è stata risparmiata da certi commenti cattivi che vorrebbero le donne eternamente ventenni. Ed è per questo che ci ritroviamo qui a discutere di una notizia apparentemente di solo gossip che offre, tuttavia, interessanti spunti di riflessione.

Monica Bellucci era già stata criticata per il suo aspetto in occasione delle sue prime apparizioni ufficiali come nuova compagna del regista Tim Burton. Anche su quel red carpet fu giudicata per qualche chilo e ruga in più. Sui giornali erano rimbalzati i titoli a lettere cubitali “Monica Bellucci è invecchiata senza chiedere il permesso a nessuno” a mo’ di sostegno. Anche di recente l’attrice ha dichiarato, in un’intervista per VanityFair: “L’età avanza, gli anni passano. Guardare il tuo volto allo specchio e sapere che non è più quello della giovinezza. Occorre far pace con questo riflesso e far fronte al tempo che passa, accettarlo”.

Non ci sarebbe nulla da aggiungere se il messaggio fosse veramente chiaro per tutti. Parole ineccepibili. Eppure la pioggia di commenti sgradevoli, spesso da parte delle stesse donne, prosegue. Oggi colpisce Monica Bellucci, ieri Julia Roberts o Kate Winslet. Domani qualcun’altra. La lista è interminabile. E se una persona ricorre alla chirurgia estetica, per sfuggire alle proprie insicurezze, non tardano ugualmente le accuse che gridano “plastica” a gran voce. Solo in quest’ultima Mostra del Cinema di Venezia è successo con l’eterea Angelina Jolie e con Nicole Kidman, dove gli innegabili “ritocchini” non hanno tramutato le donne in mostri. Anche meno cattiveria, prego.

Resta la visione di una società che associa l’idea stessa di bellezza esclusivamente alla giovinezza e lo fa soprattutto applicando una discriminazione di genere. Nessuno nega che la freschezza regali un importante vantaggio estetico. Tuttavia non si può nemmeno essere così rigidi e severi nel ricercare la bellezza in ciò che ci circonda. Accade con le persone quanto viviamo con l’arte. Non è può essere degno di esser chiamato bello solo un ritratto del Botticelli, ma può esser bello anche un ritratto di Picasso che segue altre linee. 

E soprattutto quante volte è comune ascoltare che con gli anni l’uomo acquista fascino e invece la donna no? Chi ha deciso questa regola universale? È un falso mito. Un doppio standard nella percezione, sicuramente di natura culturale. Un bias cognitivo che desidera considerare belle le donne solo se giovani. Se da sempre venisse inculcata l’idea che l’uomo sia bello esclusivamente a vent’anni e con la cosiddetta “baby face”, Richard Gere, George Clooney, Brad Pit e compagnia bella avrebbero potuto dire addio al mondo del cinema già da tempo. Altro che capello sale e pepe. Il giudizio, anche da parte delle stesse donne, verso gli uomini in realtà è spesso più e troppo generoso rispetto al metro usato con le donne. Basti considerare come i divi di Hollywood vengano considerati solo dei “vecchietti” se osservati con lo sguardo del pubblico coreano ad esempio. È solo una questione di canoni culturali che influenzano pesantemente i gusti personali. Quindi ben venga ammirare l’elegante passerella di Monica Bellucci, uno schianto a qualsiasi età.

Di Valentina Mazzella 

 

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