NAPOLI – Il nomadismo dell’uomo e dell’orso: la necessità di errare per il mondo per la sopravvivenza. Questo è l’oggetto della ricerca condotta da Viviana Rasulo, ricerca che ha spinto la fotografa a intraprendere in breve tempo due viaggi in luoghi fra loro tanto distanti ma accomunati dall’indagine da lei condotta: prima in Mongolia, dove ha seguito le popolazioni nomadi mongole che ancora praticano la “caccia con l’aquila”, poi in Canada, nella baia di Hudson, dove ha seguito il nomadismo degli orsi polari. Il progetto, curato da Marco Monteriso, è stato esposto mercoledì 10 dicembre presso la Galleria Mediterranea di Napoli con il titolo “Ai confini del mondo”, e sarà visibile al pubblico fino all’ 8 gennaio 2015. Grande successo di pubblico per l’inaugurazione svoltasi appunto mercoledì, affascinato dal tema ma anche dai racconti di viaggio e dalla sensibilità dell’artista. Scopo della mostra – spiega Viviana – è la valorizzazione di una diversità culturale ed ambientale in cui si integra una capacità di sopravvivenza totalmente libera dalle contaminazioni e tecnologie e dove esiste un ecosistema ancora integro, da salvaguardare.
di Chiara Reale